Protezione Civile - Provincia Autonoma di Trento

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Unità Logistico Operativa

 

La Provincia Autonoma di Trento ha competenza primaria nel campo della Protezione Civile.

La L.P. 2/92 disciplina gli interventi demandando al Servizio Antincendi e Protezione Civile, Servizio Prevenzione Rischi e Servizio Geologico la gestione ed il coordinamento degli interventi.

Nello specifico al Servizio Prevenzione Rischi compete in via prioritaria

     il ripristino dei collegamenti stradali, acquedotti fognature

     i Servizi di prima assistenza, fornitura di beni di prima necessità, costruzione, installazione e gestione di ricoveri temporanei.

Per ottemperare ai propri compiti e, conseguentemente far fronte con la massima tempestività alle situazioni di emergenza è necessario contare su attrezzatura e materiali pronti all’uso.

E’ proprio per questo motivo che il Servizio Prevenzione Rischi attraverso l’Unità Logistico Operativa gestisce cinque magazzini distribuiti in modo capillare sul territorio provinciale.

Essi sono ubicati:

in Valle dell’Adige a Lavis;

in Val di Non a Tuenno;

in Val di Sole a Caldes;

in Valsugana a Borgo;

a Riva del Garda presso il porto San Nicolò.

 Il primo, quello di Lavis, è denominato il “Centrale” in quanto è il più grande, circa 12.000 mq. di cui 6.000 mq. coperti, sede di tutto il personale e che rappresenta il fulcro della gestione e degli approvvigionamenti anche di tutti gli altri magazzini.

Il tipo di attrezzatura e materiali in essi contenuti garantiscono, almeno per gran parte degli interventi, una disponibilità immediata di attrezzatura e materiale di varia natura.

Dall’esperienza maturata negli anni si è cercato di creare all’interno di ogni magazzino dei vari settori, dove sono stoccate attrezzature specifiche per ogni esigenza operativa ad esempio:

Materiale disinquinante e per esondazione

In questo settore sono stoccati:

prodotti oleoassorbenti;

sacchi di juta;

desoliatori;

macchine per l’insacchettamento della sabbia;

barriere;

Gruppi elettrogeni

Per quanto riguarda tali apparecchiature sono disponibili diversi gruppi elettrogeni con potenze che vanno da pochi KVA fino a 250 KVA, quadri, cavi elettrici torri faro fotoelettriche ecc...

Pompe

elettropompe sommerse da pochi litri fino a 400l/s

pompe idrovore carrellane a motore a scoppio da pochi litri fino a 120 l/s

pompa a membrana per il pompaggio di liquidi infiammabili

Materiale logistico

In questo settore sono raggruppati tutti i materiali e le attrezzature necessarie per la realizzazione di uno o più campi di accoglienza.

Utilizzando tutte le varie attrezzature (prefabbricati, tende di vario tipo e metratura, servizi igienici, cucine da campo ecc. ecc.) è possibile accogliere fino a 1500 persone.

Mezzi di trasporto e di sollevamento

E’ indispensabile, per la realizzazione di quanto sopra, disporre di autocarri e di mezzi di sollevamento specifici.

Se risulta semplice noleggiare o reperire mezzi d’opera o camion stradali ben più difficile è trovare immediatamente sul mercato macchine con caratteristiche speciali.

Nel concorso per il trasporto di quanto necessario sono comunque utilizzati mezzi di altre strutture provinciali o delle associazioni di volontariato che in caso di bisogno sono immediatamente disponibili.

Come si evince, nell’ambito del Servizio Prevenzione Rischi, e più specificatamente nel settore operativo, l’Unità Logistico Operativa riveste un ruolo di primo piano. Essa infatti, costituisce il perno logistico sul quale ogni missione di Protezione Civile attivata dalla Provincia Autonoma di Trento, si muove.  

La logica che regola gli interventi dell’U.L.O., infatti, prevede che questa venga attivata nel caso d’eventi altrimenti non risolvibili con le forze locali (VV.F. e/od organizzazioni di volontariato) con funzioni di supporto tecnico attraverso l’impiego delle proprie attrezzature uomini e mezzi.

Nel corso del 2002 due sono stati gli interventi di maggior entità che hanno visto coinvolto in prima battuta  il Servizio Prevenzione Rischi e conseguentemente l’U.L.O.:

Emergenza Molise

A seguito della crisi sismica che ha colpito il Molise a partire dal 31 ottobre, su richiesta del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile è stata attivata la colonna mobile della Protezione Civile della Provincia Autonoma di Trento.

Dopo una ricognizione del Dirigente Generale Ing. Bortolotti e dell’Ing. Berlanda del Servizio ed una prima partenza di tecnici il 6 novembre partiva la colonna mobile della protezione Civile Trentina.

Per il periodo dal 6 al 18 novembre si sono avvicendati circa 215 uomini  tra Volontari e professionisti che hanno operato nei comuni di  Macchia Valfortore e  Sant’Elia Pianisi. Nell’occasione l’Unità Logistico operativa ha contribuito fornendo  tutto il materiale logistico necessario al campo dei soccorritori  provvedendone all’allestimento; ha inoltre messo a disposizione tecnici per le verifiche statiche, personale, mezzi e attrezzature per le operazioni di puntellamento e quant’altro necessario alla messa in sicurezza delle aree di competenza. Dal punto di vista amministrativo ha gestito la parte finanziaria della missione curando  anche l’approvvigionamento del legname e dei vari materiali di consumo utilizzati da tutte le forze impiegate.

Da segnalare un’appendice della missione dal 7 al 12 dicembre con 22 uomini impiegati per un’ulteriore verifica statica  di abitazioni e la messa in sicurezza di alcuni edifici pubblici ulteriormente danneggiati  dalle successive scosse di assestamento.

Maltempo in Trentino

Per quanto riguarda l’ondata di maltempo che ha investito il Trentino, l’Unità Logistico Operativa è divenuta fonte di approvvigionamento costante di materiali da esondazione. Fin dal primo mattino del 27 novembre sono state messe a disposizione tutte le pompe disponibili. Alcune sono state date in uso a Vigili del Fuoco sia Volontari che permanenti, altre sono state portate e rese operative direttamente dal personale U.L.O. La parte forse più evidente dell’impegno profuso è risultata essere la fornitura di sacchi di juta sia vuoti che pieni, atti a formare argini contro l’esondazione delle acque. Nel corso della giornata e della notte seguente sono stati confezionati ben 2500 sacchi di sabbia che sono stati inviati in varie località della Provincia unitamente a  11.000 sacchi di juta vuoti. 

Per tutto il periodo dell’emergenza un contingente di personale è rimasto a disposizione, ed infatti numerose sono state le uscite dovute a richieste  di emergenza da parte delle autorità locali per approvvigionamento di materiali ed attrezzature.

Attività di rilievo dell’Unità Logistico Operativa negli ultimi anni:

1998 - Alluvione in Piemonte (Città di Canelli)

1997 - Terremoto  in Umbria/Molise (Comune di Valtopina)

1998 - Emergenza Umanitaria in Albania (Campo profughi Kukes 2)

1999 - Emergenza Umanitaria in Kosovo (Città di Pec/Peja)

2000 - Giubileo del 2000 (Roma)

2001 - Alluvione in Piemonte (Comune di Trino Vercellese)

2001 - Alluvione in Val d’Aosta (Comune di Cogne)

2001 - Ondata di maltempo in trentino

2002 – Emergenza idrica in Trentino

2002 - Terremoto in Molise (Comuni di Macchia Valfortore e Sant’Elia Pianisi)

2002 - Ondata di maltempo in Trentino

Oltre all’attività interventistica collegata ad eventi calamitosi e comunque non prevedibili, il Servizio Prevenzione Rischi, e conseguentemente  l’U.L.O. svolge una normale attività addestrativa in collaborazione con le varie amministrazioni Comunali interessate. Dopo le esercitazioni svolte lo scorso anno nel Comuni di Trento e Nave S. Rocco, quest’anno è stata la volta del Comune di Borgo Valsugana con un esercitazione che presupponeva la possibile esondazione del fiume Brenta. Nell’occasione si è collaborato attraverso la pianificazione dell’esercitazione e fornendo uomini mezzi e materiali,  testando la reattività dell’apparato di Protezione Civile.

PROGETTI  IN ESSERE

Oltre all’attività di cui sopra  l’U.L.O. è coinvolta in una serie di acquisizioni e progetti  tesi al miglioramento e potenziamento della “macchina della protezione Civile Trentina.

Per ovvi motivi citiamo tra tutti, solamente i più significativi:

Piano Sanitario di Protezione Civile

La predisposizione  generale del piano è ormai in fase di completamento  grazie all’ottima collaborazione con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (Servizio Emergenza 118)

Lo stesura del piano si è sviluppata attraverso lo studio dell’emergenza in tutte le sue fasi, partendo dallo stato di preallarme, all’allarme arrivando infine, come fase conclusiva dell’emergenza alla valutazione ed allo studio dei centri di accoglienza.

Il percorso è stato sviscerato in tutti i suoi punti ipotizzando anche le possibili varianti all’emergenza stessa.  Sono state inoltre studiate e predisposte le procedure da adottare e tutta la modulistica necessaria avvalendosi anche:

delle indicazioni del dipartimento alla Protezione Civile consultando con attenzione le linee guida;

degli  studi e  delle esperienze provenienti da altre realtà Nazionali ed Internazionali;

della bibliografia esistente.

Penultima fase del piano è quella della valutazione dell’elaborato: una prima parte è stata rappresentata dallo svolgimento di una giornata di studio voluta per esaminare, dal punto di vista sanitario, il piano predisposto. Questa ha infatti fornito molti spunti di discussione circa le metodologie utilizzate, i tempi di intervento, la modulistica predisposta, permettendo così di poter rivalutare il tutto effettuando ove necessario le modifiche del caso.

Attualmente è in atto l’organizzazione di una seconda giornata di studio sempre riguardante la parte sanitaria dell’emergenza. Dopodiché si passerà alla sperimentazione sul campo attraverso un’esercitazione che vedrà coinvolte anche le altre componenti tecniche (VV.F. ecc..) in quanto si ritiene fondamentale l’integrazione di tutte le strutture operativamente interessate ad un soccorso in caso di Maxi Emergenza.

Sulla base della sperimentazione si provvederà ad apporre gli eventuali correttivi, dopodiché il Piano sanitario di  protezione civile sarà pronto per l’eventuale adozione da parte della Giunta provinciale. Cui seguirà la parte più importante e complessa che riguarderà la diffusione e l’informazione alla periferia dei contenuti del Piano sanitario di protezione civile e le tecniche di soccorso in caso di maxi emergenze.

Area Ex polveriera di Marco

Nell’area denominata “Ex polveriera di Marco” recentemente passata dallo stato alla provincia Autonoma di Trento per  finalità riconducibili all’attività di Protezione Civile, si intende realizzare  un’area idonea a soddisfare le esigenze legate all’attività di addestramento e formazione delle forze di Protezione Civile professionali e di volontariato, sia  provinciali che extra provinciali.

L’area potrà altresì rivelarsi di fondamentale importanza per la stessa  Amministrazione Provinciale, per quanto attiene l’assolvimento degli obblighi che le derivano dall’attività di formazione legata al D.Lgs. 626.

La pianificazione e la realizzazione dell’area addestrativa è stata posta in capo al Servizio Prevenzione Rischi che, con la collaborazione della Scuola Provinciale Antincendi ed il Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale, ha iniziato la sistemazione dell’area e sta affrontando la delicata fase della progettazione.

Allo stato attuale si prevede la realizzazione di

Un’area parcheggi di circa 2.000 mq. da realizzare nella zona antistante l’ingresso principale

Un’area residenziale ove realizzare  la foresteria, la mensa le cucine, un’aula magna alcune aule e laboratori e quant’altro risulti necessario alla permanenza dei fruitori.

Un’area coperta di circa 3000 mq. destinata allo stoccaggio di attrezzature e materiali destinati all’attività di  Protezione Civile e parzialmente utilizzabili anche  per scopi didattici durante le attività addestrative in loco. La superficie totale coperta necessaria allo scopo è stata stimata in circa 3 metri quadrati

Un’area  “associazioni” costituita da casamatte che, una volta ristrutturate, potranno essere  assegnate alle associazioni convenzionate con il Servizio Prevenzione Rischi e serviranno per immagazzinare equipaggiamenti, attrezzature ed a quant’altro possa risultare utile alle stesse associazioni per perseguire scopi addestrativi.

Un’area servizi dotata di spogliatoi comuni, armadietti personali, docce e servizi igienici sufficienti  per circa 50 persone. Questa risulterà importantissima per coloro che usufruiranno dell’area addestrativa senza pernottare presso le strutture ricettive.

Un’area addestrativa costituita dalla superficie rimanente nella quale, sentita la Scuola Provinciale Antincendi le varie forze di volontariato verranno realizzati i numerosi scenari addestrativi.

È inoltre prevista la risistemazione dell’area reception e della casa del custode

Ultime Dotazioni:

Nel corso del 2002, sempre nella logica di servizio verso le popolazioni si è provveduto ad aumentare le dotazioni di attrezzature speciali ritenute necessarie:

Hagglunds

Si tratta di un veicolo speciale (di derivazione militare) che permette di muoversi praticamente su ogni tipo di terreno: veicolo anfibio, dotato di cingoli e spinto da un motore da 2996 cc è completo di un modulo per trasporto persone (fino a 16) e di un modulo trasporto materiali. Oltre che su terreni innevati, fangosi, paludosi è in grado di guadare fiumi o laghi.

Cisterna trasporto acqua potabile

Visto il ripetersi delle richieste relative ad approvvigionamenti d’acqua, ci si è dotati di una nuova cisterna per il trasporto di acqua potabile della capacità di 18.000 lt.

Il tutto è allestito su semirimorchio sul quale, in appositi vani chiusi, sono  installate la pompa e le tubazioni necessarie alle varie operazioni di carico, scarico e distribuzione acqua.

Pompe sommerse grande portata Ksb

Pompe elettriche sommerse di grande portata alimentata da un generatore da 100 Kw. Sono a disposizione 2 pompe con una portata di   300 lt./sec. ed una di  400 lt./sec.

Fotoelettrica Ramses

Fotoelettrica da ricerca alimentata da un generatore da 28 Kw i movimenti sono completamente automatizzati ed attivabili tramite pulsantiera. Ha una potenza di 550.000 lumen. e permette di illuminare una vasta area  ad una distanza massima di 7000 mt.

Cucina da Campo

Completamente termoautonoma e dotata di generatore insonorizzato da 140 KW è stata realizzata su Shelter scarrabile e munito di pistoni oleodinamici autolivellanti. Una volta posizionata  ed estesa, risulta essere una cucina  completa di ogni accessorio, spaziosa  e di facile utilizzo in grado di confezionare oltre 500 pasti/h.

Impianto mobile per la potabilizzazione acqua 

 con tecnologia di osmosi inversa:

Questo impianto permette  di ottenere acqua perfettamente potabile a partire da acqua di fiume, di lago o direttamente da acqua di mare.

Esso è installato all’interno di un container scarrabile, costruito completamente in acciaio inox.

Il funzionamento è il seguente:

una apposita pompa sommersa, munita di dispositivo galleggiante, provvede a convogliare l’acqua al sistema di trattamento costituito da una filtrazione preliminare molto fine seguita da una debatterizzazione a raggi ultravioletti.

L’acqua giunge poi al cuore del sistema  formato da un impianto ad osmosi inversa.

Due pompe a pistoni spingono l’acqua  alla pressione di 60 atm. Attraverso delle speciali membrane che  sono in grado di separare dall’acqua le sostanze inquinanti ed i sali disciolti.

E’ cosi’ possibile ottenere circa 2000 lt/h di acqua perfettamente pura.

Un trattamento finale mediante filtrazione su minerale calcareo ed un dosaggio calibrato di ipoclorito di sodio, consentono la distribuzione di acqua potabile con ottime caratteristiche di qualità.

L’impianto è completamente autonomo in quanto dotato di un generatore di corrente da 15 Kw. Esso può comunque essere alimentato anche dalla normale rete di energia elettrica.

Osmosi: principio e funzionamento:

L’Osmosi è un processo naturale che consiste nel passaggio spontaneo dell’acqua da soluzioni diluite in altre più concentrate  attraverso tessuti cellulari, fino al raggiungimento dell’equilibrio.

La differenza di pressione tra le due soluzioni acquose è denominata “pressione osmotica2 e varia in funzione della salinità del fluido.

L’osmosi inversa è invece il processo  contrario e permette, mediante una pressione impressa alla soluzione concentrata, di separare attraverso una membrana semi – permeabile sali, batteri, minerali ed inquinanti sciolti.

Il processo avviene a temperatura ambiente e la frazione ricca di sali viene denominata concentrato, mentre quella esente viene definita permeato.