Il 14 dicembre, alla base della parete est del Sass Maor, appartenente al Gruppo delle Pale di San Martino, è avvenuto il distacco di un’ingente massa rocciosa. A seguito del crollo si è creata una nicchia di distacco, caratterizzata da una superficie piana di forma romboidale di area stimata in circa 15-16000 m2.
La frana ha prodotto circa 150-200.000 m3 di materiale, che si sono riversati verso valle suddividendosi in due flussi principali controllati dalla presenza in zona di due canaloni detritici.
Nella zona di accumulo è presente una notevole quantità di detrito in cui sono ben visibili alcuni blocchi di volume importante, circa 80-100 m3 e numerosi altri di volumetria inferiore; alcuni massi sono in precario stato di equilibrio.
Il piede della frana ha raggiunto il sentiero n. 719, a quota circa 1627 m e ha inoltre coperto parte del sentiero attrezzato n. 742, rendendolo inagibile.
Non ci sono stati danni a persone.
L’area ritenuta ad oggi pericolosa è compresa tra la nicchia di distacco e la zona di accumulo della frana, in quanto la parete potrebbe dar luogo ad altri distacchi di minore volumetria. Il pericolo maggiore è costituito dalle prossime piogge che, interessando la zona di accumulo della frana, possono favorire una rimobilizzazione di parte del materiale fine, fluitandolo a valle lungo i canaloni esistenti.
dott.ssa Mariangela Balboni