Protezione Civile - Provincia Autonoma di Trento

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5.9.2014

TERREMOTO "LAGO DI GARDA" 28 AGOSTO 2014

Elaborazioni della rete sismica provinciale ed interpretazione sismotettonica

 
Sismotettonica Terremoto Garda 2014


Il giorno 28 agosto 2014 alle ore 19:49 locali (17:49 UTC) un terremoto di magnitudo locale 4.2 ha colpito l’area a confine tra la Lombardia ed il Veneto, con epicentro nel lago di Garda.

L’evento sismico è stato ri-localizzato da parte della Rete Sismica della Provincia Autonoma di Trento, utilizzando sia le stazioni sismiche che essa gestisce sul territorio provinciale (8 stazioni permanenti ed 1 stazione temporanea) sia le stazioni sismiche prossime ai confini del Trentino (reti sismiche della Provincia Autonoma di Bolzano e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - INGV). In totale sono state utilizzati i dati derivanti da 23 stazioni, con sensori di tipo tridimensionale, ben distribuite attorno all’area epicentrale.

La ri-localizzazione dell’ipocentro del terremoto è stata effettuata attraverso una nuova metodologia messa a punto recentemente, la quale si basa su un nuovo modello tri-dimensionale di velocità sismiche all’interno della crosta terrestre ed un’apposita taratura della procedura di calcolo, entrambi sviluppati ed adattati appositamente per l’area del Trentino.

La soluzione ottenuta è caratterizzata da bassi errori di localizzazione e bassi residui delle fasi; essa risulta inoltre molto stabile e robusta, anche soprattutto per quanto riguarda la profondità ipocentrale. I risultati sono i seguenti:

(i) Tempo origine 28 agosto 2014 ore 17:49:20.41,

(ii) Latitudine 45.658 °N, Longitudine 10.676 °E, Profondità 4.4 km

La figura mostra i meccanismi focali (che forniscono informazioni circa geometria e tipologia di fagliazione) per l’evento sismico qui discusso (in colore blu) e per il terremoto di Salò (24 novembre 2004, magnitudo locale 5.2; in colore nero). I meccanismi focali sono ricavati, rispettivamente, dall’INGV (www.ingv.it) e da Viganò et al., 2008 (Tectonophysics 460, 106-115). La posizione dei meccanismi focali, sia in mappa sia in sezione, è basata sulle ri-localizzazioni ottenute tramite la metodologia sopra descritta.

I meccanismi focali di entrambi gli eventi sismici sono di tipo compressivo, ossia dovuti ad un campo di sforzi tettonici in prevalente compressione, con una significativa seppur minore componente di tipo trascorrente solo per l’evento del 2014. Questo dato è in accordo con le strutture tettoniche conosciute, che nell’area appartengono al sistema di faglia delle Giudicarie (sistema caratterizzato da faglie di tipo inverso e pieghe associate).

In profondità gli ipocentri ri-calcolati per entrambi gli eventi sono posizionati lungo le faglie inverse (thrust) delle Giudicarie (sezione geologica modificata da Picotti et al. 1995, Mem. Sci. Geol. 47, 95-109). In particolare, la fagliazione sismica nel 2004 e nel 2014 ha interessato il livello crostale che mette a contatto le coperture sedimentarie con il sottostante basamento cristallino.

Mentre il terremoto del 2004 è avvenuto ad una profondità di circa 6.6 km, quello del 2014 si è enucleato più prossimo alla superficie (4.4 km di profondità), in ottimo accordo con la geometria profonda delle suddette strutture le quali si immergono con media inclinazione approfondendosi verso NW. In entrambi i casi, i piani nodali immergenti a NW (dai meccanismi focali) sono del tutto compatibili con le geometrie tettoniche dominanti e sono quindi ritenuti essere, con buona probabilità, i piani di faglia attivatisi durante ciascun evento sismico. Va considerato che il supposto piano di faglia per l’evento del 2014 possiede un’inclinazione maggiore rispetto a quello dell’evento del 2004.

La sezione in figura riporta anche le informazioni derivanti dalla tomografia sismica crostale, in termini di rapporto tra le velocità di onde sismiche P ed S (VP/VS) (scala di colore in legenda). I valori più elevati (VP/VS> 1.78), che suggeriscono alto grado di fratturazione dei materiali rocciosi e probabile presenza di fluidi in tali fratture, lungo le Giudicarie interessano principalmente lo spessore delle coperture sedimentarie. Alla base di tale volume crostale fratturato/ricco in fluidi si sono enucleati i due eventi sismici qui descritti, i quali rappresentano indicatori primari del campo di sforzi attuale, a scala regionale, per questa zona sismotettonica.