Protezione Civile - Provincia Autonoma di Trento

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24.5.2012

AGGIORNAMENTO TERREMOTI DEL MODENESE E FERRARESE

Ad oggi 24 maggio (ore 09:00) la sequenza sismica di Modena e Ferrara conta un totale di 359 eventi sismici (dati ISIDE, INGV), di cui 3 eventi con magnitudo superiore a 5, 14 eventi con magnitudo compresa fra 4 e 5, e 65 eventi con magnitudo compresa fra 3 e 4.

 

Il grafico di Figura 1 mostra l’andamento della magnitudo nel tempo (UTC). La magnitudo stimata dei terremoti localizzati è stata rivista ed il miglioramento della rete locale di registrazione permette ora un abbassamento della soglia di localizzazione (magnitudo <2). Da un’analisi più accurata sono inoltre stati aggiunti alcuni terremoti relativi alle fasi iniziali della sequenza. L’ultimo evento con magnitudo superiore a 4 (Ml 4.3) si è verificato il 23 maggio alle ore 23:41 locali.

Accanto allo studio della magnitudo (parametro correlato esclusivamente alle sorgente sismica), è altrettanto importante considerare la severità di un sisma a scala locale tramite l’analisi dell’intensità, la quale può variare non solo al modificarsi della distanza epicentrale ma anche in base alle condizioni locali di sito (caratteristiche litologiche in prossimità della superficie e caratteristiche topografiche).

Le Figure 2 e 3 mostrano i valori di intensità strumentale, ossia calcolati utilizzando le registrazioni degli accelerometri della Rete Accelerometrica della Provincia Autonoma di Trento, per gli eventi sismici di magnitudo 5.9 (scossa principale, 20 maggio 2012 ore 04:03 locali) e 5.1 (20 maggio 2012 ore 15:18 locali). Le stime di intensità sono espresse nella scala Mercalli-Cancani-Sieberg (MCS) e calcolate utilizzando la relazione proposta da Faenza and Michelini (2010). Le 5 stazioni rappresentate si trovano nel Basso Trentino, l’area che ha maggiormente risentito dello scuotimento sismico a motivo delle onde provenienti da Sud, e sono allineate in direzione circa Est-Ovest.

Per quanto riguarda la scossa principale (Ml 5.9; Figura 2) le accelerazioni massime misurate alle stazioni PAT sono fino a circa 0.020-0.025 g, ossia il 2.0-2.5% dell’accelerazione di gravità. Tali valori sono all’incirca 10 volte inferiori alle accelerazioni massime stimate nell’area epicentrale (Shakemaps INGV). In termini di intensità strumentale, tali valori massimi corrispondono ad un grado V in Trentino (scala MCS) ed ad un grado VII-VIII nell’area epicentrale (scala Mercalli modificata). Altre stazioni PAT hanno comunque registrato accelerazioni significativamente inferiori ai valori massimi, corrispondenti ad intensità strumentali attorno al III-IV grado MCS.

Per quanto riguarda l’evento di Ml 5.1 (Figura 3), le accelerazioni massime misurate alle stazioni PAT sono fino a circa 0.004-0.005 g, ossia 4-6 volte inferiori a quelle relative alla scossa principale. In termini di intensità strumentale ad esse corrispondono valori fino al grado III-IV MCS. Analogamente, tale quadro è in accordo con le stime relative all’area epicentrale (V-VI grado scala Mercalli modificata, Shakemaps INGV).