Protezione Civile - Provincia Autonoma di Trento

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8.1.2015

Mappa del Momento sismico in Trentino

Sulla base dei terremoti occorsi in Trentino e zone limitrofe nel periodo 1994-2013. La mappa rappresenta la distribuzione del momento sismico scalare cumulato.

 

Il momento sismico è la grandezza maggiormente utilizzata in campo sismologico per misurare la dimensione di un terremoto. È possibile stimare la forma scalare del momento sismico, che possiede le dimensioni di un’energia (espressa in Joule, ossia Newton metro), a partire dalla magnitudo di ogni singolo terremoto.

La figura mostra la distribuzione del momento sismico scalare (M0, espresso in scala logaritmica) sulla base delle localizzazioni dei terremoti, ottenute dalla Rete sismica provinciale nel periodo 1994-2013, e della loro magnitudo calcolata. Ogni quadrato misura 5 km di lato e la sua colorazione sta ad indicare il valore di momento sismico corrispondente, calcolato come valore cumulato derivante da tutti i terremoti ricadenti in ogni singolo riquadro e verificatisi a qualsiasi profondità. Siccome la magnitudo ed il momento sismico scalare sono grandezze di tipo logaritmico, pochi terremoti di (relativa) elevata magnitudo contribuiscono molto rispetto a molti terremoti di (relativa) bassa magnitudo. In mappa sono rappresentate anche le zone sismogenetiche (poligoni in colore), sulla base di quanto individuato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (versione ZS9; http://zonesismiche.mi.ingv.it/), e le faglie di importanza regionale (in colore nero).

Le aree a maggior momento sismico cumulato, dove quindi l’energia sismica complessiva rilasciata è maggiore, sono il Trentino meridionale ed in parte quello nord-occidentale, oltre all’intera fascia meridionale del fronte alpino, tra la Lombardia ed il Veneto. Alcune aree della catena alpina interna, quali in particolare l’Alto-Adige centro-occidentale e l’Engadina, presentano un rilascio significativo di momento sismico nel periodo considerato.

Va tuttavia sottolineato che l’evidenza qui mostrata è frutto di una finestra temporale comunque limitata rispetto alle tematiche considerate (circa 20 anni di dati dal monitoraggio sismico strumentale) e potrebbe quindi rappresentare un’immagine non completamente esaustiva circa il potenziale sismico dell’area in esame.