Protezione Civile - Provincia Autonoma di Trento

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9.12.2015

LA SEQUENZA SISMICA 2015 IN VAL DI LEDRO

Localizzazione dei terremoti ed interpretazioni sulla sorgente

 

I terremoti del 2015

Il giorno 27 ottobre 2015 alle ore 16:05 locali un terremoto di magnitudo locale 3.0 ha colpito l’area della Val di Ledro, con epicentro a NE del Lago di Ledro (vedi mappa). L’evento sismico è stato localizzato da parte della Rete Sismica della Provincia Autonoma di Trento (PAT) ad una profondità di circa 4.6 km. Alla scossa principale sono seguite, la sera dello stesso giorno e nella giornata seguente, altre quattro scosse di magnitudo locale compresa tra 2.2 e 1.3 (da catalogo sismico dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, OGS; http://rts.crs.inogs.it).

In seguito, il giorno 1 novembre 2015 alle ore 21:20 locali, una scossa di magnitudo locale 3.1 ha interessato la medesima area (vedi mappa). L’epicentro coincide con quello della scossa principale del 27 ottobre, mentre la profondità calcolata è di poco superiore alla precedente, posta a circa 6.4 km (localizzazione PAT). A questo evento sismico, nella medesima zona, sono sinora seguite una scossa di magnitudo locale 1.4 (2 novembre), ed una di magnitudo locale 1.0 (5 novembre; da catalogo sismico OGS).

Durante l’anno 2015 un’altra sequenza sismica aveva interessato la medesima area sorgente. In questo caso la scossa principale (magnitudo locale 3.8), occorsa il 1 agosto 2015 alle ore 22:47 locali con ipocentro a circa 5.6 km di profondità (localizzazione Rete Sismica PAT; vedi mappa), aveva preceduto altri nove eventi minori occorsi nei giorni successivi ed aventi magnitudo locale compresa tra 2.2 ed 1.0 (da catalogo sismico OGS).

Il terremoto del 1976

La zona di Riva del Garda era stata interessata da un importante terremoto il 13 dicembre 1976, la cui magnitudo locale inizialmente stimata pari a 4.5 (Slejko et al. 1989, BGTA) è stata recentemente rivista ad un valore prossimo a 4.3 (cfr. Sandron et al. 2015, SRL). La localizzazione di questo evento sismico è stata ricalcolata dalla Rete Sismica PAT, utilizzando la procedura di localizzazione messa a punto per l’area trentina (Viganò et al. 2015, Tectonophysics), e le letture riviste delle fasi sismiche rese disponibili dall’OGS (si ringraziano i dott. Slejko, Sandron e Renner). Se la posizione dell’epicentro è ben vincolata (vedi posizione in mappa), la profondità è posta in un intervallo compreso tra i 3 e gli 8 km di profondità. Tale incertezza è dovuta non tanto alla procedura di calcolo utilizzata (modello di velocità e codice di calcolo), quanto piuttosto al fatto che le stazioni sismiche di registrazione operanti nel 1976 erano poco numerose e poste a distanze significative dalla sorgente sismica in esame.

In ogni caso, mentre le localizzazioni sinora disponibili per il terremoto del 1976 erano poste ad alcuni chilometri (4-5 km) dagli epicentri dell’anno 2015, la nuova localizzazione rivista permette di considerare come la sorgente sismica che generò il terremoto del 1976 coincida, considerate le incertezze nelle soluzioni numeriche, con quella responsabile degli eventi dell’anno 2015. Dal punto di vista della sismicità regionale, il volume crostale che interessa tale sorgente sismica è posto al limite settentrionale di un’area caratterizzata da frequente sismicità in epoca sia storica sia strumentale (Giudicarie meridionali e zona del Lago di Garda).

Interpretazione sismotettonica

Per comprendere le caratteristiche di ogni singolo terremoto alla sorgente, ed in particolare gli aspetti riguardanti la tipologia di rottura (orientazione e tipologia della faglia sismica), è molto utile utilizzare i cosiddetti meccanismi focali. Per quanto riguarda i terremoti qui discussi, sono disponibili i meccanismi focali degli eventi sismici più energetici: (i) 13 dicembre 1976 (da Slejko et al. 1989; soluzione aggiornata e rivista dalla Rete Sismica PAT), e (ii) 1 agosto 2015 (da OGS, http://rts.crs.inogs.it).

Entrambi gli eventi sono di tipo prevalentemente trascorrente, ossia si sono generati lungo faglie con caratteristiche ed orientazioni molto simili, a causa di un regime regionale degli sforzi tettonici di tipo sostanzialmente compressivo. In particolare, tali meccanismi focali individuano strutture tettoniche (faglie) ad andamento all’incirca N-S, oppure E-W, come responsabili della fagliazione sismica.

In base alle informazioni geologiche disponibili (sezioni geologiche profonde alla grande scala) ed all’orientazione dell’attuale campo degli sforzi tettonici a scala locale, le strutture tettoniche orientate all’incirca N-S sono quelle che, con maggiore probabilità, sono responsabili dei terremoti registrati. In particolare, nell’area in esame, esse appartengono al sistema di faglia a carattere regionale denominato “Ballino-Garda”.